La meditazione ha cambiato la mia vita. Ed è una cosa che non mi sarei MAI aspettato di dire quando ho iniziato (credo siano passati ormai quasi dieci anni). Non lo avrei pensato di dirlo neppure dopo i primi anni di pratica. Eppure…
Perchè ho iniziato a meditare (e perché tutti dovrebbero)
Ho iniziato a pensare alla meditazione perché stavo studiando come migliorare la mia produttività, nel lavoro e su altri aspetti della mia vita. E quasi tutti i libri e i guru la mettevano ai primi posti tra le cose da fare. Non ricordo un solo esperto che non la mettesse tra le primissime cose da fare. Tanti lo davano addirittura per scontato, e passavano oltre.
Dopo aver letto alcuni libri che dicevano cose molto simili, mi sono convinto a provare. Era semplice, era ragionevole, non richiedeva niente di particolare, non costava nulla, e sembrava promettere risultati incredibili.
Quali? Praticamente tutto: più concentrazione, più produttività, dormi meglio, meno stress, più felicità… fai una ricerca in internet e vedrai con i tuoi occhi.
Iniziare a meditare è difficile…
Ho seguito i consigli e le tecniche che mi sembravano più concreti, pragmatici, ottimizzati: 5 minuti di meditazione al giorno, da fare la mattina presto, semplicemente seduto sul divano. Occhi chiusi, gambe incrociate, schiena dritta, contare il respiro… e si parte.
Non avevo nessun obiettivo specifico. Era un esperimento: volevo capire con al pratica se questa meditazione era davvero così incredibile.
Come sono andate le prime valutazioni? Non bene.
Meditare sembra la cosa più semplice del mondo, fino a che non provi a farlo.
Tenere sotto controllo la mente e i pensieri sembra impossibile come portare a spasso un branco di gatti randagi. Continui a distrarti, ti vengono in mente idee, ricordi, stupidaggini, qualunque cosa tranne la serenità che ti aspetti. Tutti cercano di avvisarti che non sarà facile, ma non credo sia possibile capire quanto sia frustrante fino a che non ci provi.
Per lunghi mesi ho avuto difficoltà a mantenere la mente libera e concentrata sul pensiero per più di qualche manciata di secondi, magari un minuto. Meditare per cinque minuti voleva dire in realtà combattere con la mia mente per ogni singolo secondo, fallire spessissimo, finire spesso a pensare al lavoro, alle commissioni, a nuove idee…
Ma ho iniziato ad accumulare ore di pratica, 5 minuti alla volta. E in qualche modo sono riuscito a non mollare, nonostante sembrasse una perdita di tempo.
Esperimenti e studio sulla meditazione
Con il tempo, lentamente, mi è sembrato di migliorare un pochino alla volta. Mi distraevo un pò meno. Riuscivo a contare più respiri prima di iniziare a pensare al pranzo. Piccole vittorie.
Ho iniziato a sperimentare un pò, a meditare in modi diversi: la sera, per 20 minuti di seguito, all’aperto, seduto su una seria, sdraiato, con gli occhi aperti, contando i respiri, non contandoli, e mille altre cose… Ho letto post, ho letto altri libri, ho usato app: c’è un grande mondo di possibilità, e sembra ci siano centinaia e centinaia di modi di meditare.
Penso che alla fine ognuno trovi tecniche che funzionano per sè, non mi sento di dare consigli.
Ho anche continuato a leggere sull’argomento. All’inizio non volevo: la meditazione era una semplice tecnica, un allenamento, non mi interessava la teoria dietro, tanto meno le religioni che ne avevano promosso l’utilizzo.
Ma poi mi sono incuriosito e ho iniziato a studiare. Ho letto spiegazioni sul buddismo, ho letto i libri di alcuni maestri di meditazione orientale, ho anche fatto un pò di tai chi.
E intanto passavano gli anni. Non me ne sono reso conto, ma qualcosa iniziava a cambiare.
I risultati della meditazione arrivano (di nascosto)
Negli anni in cui ho continuato a meditare mi sono successe anche tante altre cose.
Ho avuto diverse responsabilità sul lavoro, ho venduto e comprato casa, ci siamo trasferiti, e non solo.
Sono stati tutti questi cambiamenti, le sfide e lo stress che hanno portato, che mi hanno fatto capire meglio gli effetti che la meditazione aveva avuto su di me.
Quando ho iniziato a meditare ero un giovane senza grandi responsabilità, con una vita abbastanza “semplice” e tranquilla. Avevo un lavoro, una casa, una fidanzata: non avevo bisogno di molto altro.
Con il tempo la situazione è cambiata, e mi sono trovato ad affontare situazioni e periodi difficili. Ma sono riuscito a mantenere un atteggiamento generalmente sereno ed equilibrato. Non sarei mai riuscito a farlo se non avessi avuto un aiuto extra, ed è stata la meditazione a darmelo.
Lentamente, senza che me ne accorgessi, meditare ha modificato la mia mente, il mio modo di pensare, il mio modo di reagire alle situazioni, il mio modo di vivere. Sono stati cambiamenti piccolissimi, graduali, impercettibili, ma si sono accumulati negli anni.
La persone che ero prima di iniziare a meditare avrebbe potuto fare le stesse cose che ho fatto io, ma con molto più stress e molta più infelicità.
La meditazione mi ha reso più felice. Una felicità diversa da quella che si vede nei film, una tranquillità e uno stare bene in ogni momento e nelle piccole cose. Una felicità più nascosta, che può passare inosservata, fino a che non impari a vederla, e poi ne trovi traccia dappertutto. Mi sono accorto che sono più paziente di quanto sia mai stato, e che riesco a reagire meglio alle situazioni, anche quelle difficili.
Non ho avuto un momento di illuminazione, è stata una consapevolezza che è cresciuta lentamente.
E sono migliorato anche nella mia produttività, che era il mio scopo quando ho iniziato tutto questo. La capacità che serve per mantenere il giusto stato mentale durante la meditazione può essere applicata anche nelle attività lavorative e di tutti i giorni, e può fare davvero la differenza.
Ho sempre avuto la tendenza a distrarmi, e a innervosirmi per le interruzioni (che aumentano la mia distrazione). Allenarmi a meditare mi ha aiutato a ridurre entrambi i problemi, e posso mantenere la mia concentrazione per più tempo e nonostante gli ostacoli, molto più di una volta. Maggiore concentrazione vuol dire anche maggiore capacità di affrontare e risolvere problemi, specialmente quelli ad alta complessità, dove serve tempo per sviluppare una soluzione e ottimizzarla.
Meditazioni sulle meditazioni future
Oggi continuo a meditare quasi ogni mattina, per 10, 15 o 20 minuti. Riesco spesso a finire una sessione molto contento di me stesso, perché riesco a praticare a un livello molto più alto rispetto a quando ho iniziato, ed è una grande soddisfazione.
La pratica della meditazione mi fa stare bene e mi rende più produttivo, senza alcun dubbio.
Tutti i vantaggi e i miglioramenti di cui ho parlato prima tendono ad accumularsi nel tempo, a diventare sempre più grandi.
Ci sono un sacco di altre cose che posso provare a fare: nuove tecniche, esercizi proposti dalle varie scuole di meditazione, migliaia di anni di insegnamenti da cui attingere.
La meditazione è un percorso che inizia molto semplice, ma che ti porta in un mondo di infinita complessità, perché opera nella mente, che è infinitamente ricca e complessa.
E anche la pratica stessa, adesso che è meno frustrante, è molto più piacevole, molto più di quanto avrei potuto immaginare durante gli inizi. Ogni sessione è diversa dalle altre, in un modo che è difficile da spiegare a un non praticante (e chi pratica non ha bisogno di spiegazioni).
Sono diventato un convinto praticante, e anche un pò un predicatore. Quando scopri qualcosa che funziona e che fa stare bene, ti viene anche voglia di condividerlo con gli altri, di dare anche a loro la possibilità di avere quello che hai ottenuto tu. Tanto a te non costa nulla. Quindi, per concludere…
Perchè tutti dovrebbero meditare
Quando mi chiedono di spiegare come mai la meditazione funziona, provo a usare una metafora calcistica, o sportiva.
Prova a pensare che la vita sia una partita di calcio (o una partita di qualche altro sport, o una gara). E’ quando devi fare la tua performance, e provare a dare del tuo meglio.
Per una performance migliore devi prima allenarti. Così come ti alleni per giocare una partita, devi allenarti per fare un lavoro, o svolgere un compito difficile, o qualunque altra attività, se vuoi farla bene. E dobbiamo allenare la nostra mente.
Noi (occidentali) siamo come calciatori che si allenano per le partite giocando a calcio al campetto: passiamo, tiriamo, corriamo per prendere palla, difendiamo… Ma non abbiamo mai imparato esercizi specifici per aumentare la forza, la velocità, la resistenza, la resilienza.
Ecco a cosa serve la meditazione: è l’allenamento che aumenta le capacità fondamentali della nostra mente. La rendono più forte, più resistente, più potente.
Puoi migliorare e diventare bravo anche senza la meditazione, così come puoi essere un buon calciatore anche senza curare la parte atletica. Ma imparare a curare la parte atletica ti permette di diventare un calciatore migliore, e esercitare la mente tramite la meditazione ti permette di performare a livelli più alti, più velocemente, con meno fatica.